Le letture estive 2023 di Benny – parte 1
Eccoti arrivato caro settembre, tu con le tue giornate più tiepide, l’odore di cancelleria nuova e i buoni propositi di noi eterni studenti che promettiamo che sì, quest’anno studieremo da subito e tutti i giorni.
Non ti aspettavo eh, stavo bene a friggere nella canicola, ma visto che ci sei ti prendo come punto d’arrivo di una stagione che ha visto gli articoli sul blog latitare, ma nessun membro della squadra ha mai smesso di leggere, eccoci qui quindi a dare una bella scrollata a tutti i libri che si sono accumulati nella pila dei “letti” in questi mesi a casa di Benny.
Le correzioni –
Jonathan Franzen (Einaudi)
Una lettura molto intensa (anche in termini di pagine) che mi ha tenuta occupata nei mesi di giugno e luglio. Ho scelto di prendere in mano questo libro grazie all’iniziativa di Erica (la trovate su youtube e Instagram come Rica tra le righe) legata alla lettura delle saghe familiari.
Una famiglia, non a caso, si trova al centro di questo romanzo, nello specifico la famiglia Lambert, composta da Alfred, il capofamiglia che soffre di una sempre più galoppante forma di alzheimer, la petulante moglie Enid, sempre pronta a giudicare se stessa, gli altri ma soprattutto i suoi figli Gary, Denise e Chip.
Ognuno di questi personaggi verrà messo a nudo nelle proprie sfaccettature, in particolare quelle più sbiadite se non oscure, nel tentativo ordito da Enid di riunire la famiglia per quello che si presume essere l’ultimo Natale insieme.
Il romanzo è tutta una grande preparazione a quell’evento, una preparazione che si basa sulla descrizione delle idiosincrasie dei personaggi, messe in luce dalle loro azioni.
Quello che mi ha colpito del romanzo è la capacità di descrivere le grinze di una famiglia in maniera vividissima e tangibile. Le ultime cento pagine, in particolare, valgono tutto il libro, perché mostrano come, in una famiglia ciascuno si aspetti qualcosa dagli altri e (quasi) mai tali aspettative corrispondono ai desideri e/o le azioni altrui.
Ammetto di aver arrancato per buona parte del libro dato che non mancano le descrizioni certosine e le sequenze statiche, ma non posso che portare nel cuore le ultime pagine di questo libro.
Gang Bang –
Chuck Palahniuk (Mondadori)
Durante la lettura de Le correzioni ho sentito forte e chiaro il bisogno di qualcosa di più goliardico ed ho acquistato, completamente al buio, vittima dell’algoritmo di Amazon, questo titolo.
Palahniuk, d’altra parte, non aveva bisogno di tante presentazioni, sapevo essere un autore molto pulp, grottesco ed ero quindi più che curiosa di incontrarlo (sulla pagina).
Non a caso ho scelto un romanzo che propone come spunto di trama un sipario niente male: Cassie Wright, diva del porno, decide di concludere la propria carriera nel settore girando un film da record: una donna – Cassie- e seicento uomini che, bè, fanno con lei quello che ci si aspetterebbe in un film del settore. Le voci narranti sono quattro, tre partecipanti all’ammucchiata molto diversi tra loro (un giovane ragazzo con un mazzo di rose che avvizzisce di minuto in minuto, un ex attore porno ossessionato dalla depilazione sua ed altrui, un ex presentatore tv che non si stacca un attimo dal suo cane peluches ) e Sheila, l’assistente di Cassie.
Il punto di vista di queste quattro persone cambia costantemente, regalandoci un caleidoscopio di fatti, storie ma anche una visuale a 360 gradi del parterre di uomini che, nella sala d’attesa, aspettano il loro turno con Cassie in una claustrofobica stanza colma di patatine da quattro soldi che ungono le mani, cadono a terra e impregnano l’aria già saturata delle immagini dei film hard che nel frattempo vengono proiettati. Quello che nessuno sa è che l’attrice ha ordito il tutto per accaparrarsi quanti più soldi possibile prima della sua dipartita (programmata) al fine di devolverli al figlio abbandonato molti anni prima.
Queste poche righe dovrebbero già darvi la misura del grottesco di questo libro: considerate che il libro parla costantemente di sesso ma MAI e dico mai in termini erotici. Il sesso è ridicolizzato allo stremo, viene voglia di fare voto di castità.
La costruzione del romanzo e lo stile lo rendono kitsch ma allo stesso tempo mettono in luce molto dolore, anche laddove non ce lo aspetteremmo. Si tratta di uno di quei libri che ti fa sorridere amaramente. Se vi piace il genere quindi, Gang bang fa per voi.
Ti seguo –
Sheena Patel (Blu Atlantide)
Una ragazza è innamorata di un uomo. E fin qui tutto bene.
Questa ragazza è fidanzata e sta con un ragazzo amorevole, ma l’uomo che ama non è il suo fidanzato. Ok, cominciano i guai.
La ragazza in questione ama un uomo che non solo è sposato, ma che contemporaneamente intreccia molteplici relazioni con altre donne e non ne fa mistero. Dramma.
La protagonista quindi, inizia ad ossessionarsi in maniera morbosa ad una di queste donne ed il punto focale di questo romanzo è proprio questo: l’ossessione.
Nota a favore di questo libro è certamente la vena di contemporaneità che lo pervade poiché il main character indiscusso è il cellulare della ragazza attraverso il quale lei osserva, salva, ricerca, passa ore intere a scrutare compulsivamente ogni mossa della “rivale”.
Ne diventa talmente maniaca da riuscire a ricostruire la sua casa, conoscere la sua cerchia di amici, sapere ogni suo spostamento, individuare la sorella e tentare un approccio con lei.
I prodotti che consiglia, le attività che fa, tutto diventa desiderabile perché viene da lei, quella donna che sullo schermo è perfetta, misurata, adorata da schiere di followers che commentano benevolmente ogni suo post.
Una caratteristica stilistica che rende il libro interessante è il fatto che i personaggi non abbiano nome. Non sappiamo il nome della protagonista e le altre figure sono appellate come “l’uomo che amo”, “la donna da cui sono ossessionata”, “la sorella della donna da cui sono ossessionata”; tutto ciò crea una sorta di straniamento, ma anche quella sensazione di conoscere la protagonista, quasi ricalcasse degli atteggiamenti che ci sono familiari, vuoi perché messi in atto da un’amica, una conoscente, un personaggio di qualche caso di cronaca.
Altra nota interessante è il colore della pelle della protagonista: non bianca. All’interno della narrazione – che ricalca i pensieri e le azioni della protagonista e mai degli altri personaggi, dei quali non conosceremo mai i pensieri – questo elemento etnico diventa un elemento di confronto che talvolta eleva la protagonista (l’uomo è attratto da lei per il colore della sua pelle e in generale dal suo corpo) e talvolta la affossa, in quanto ritiene che la vita perfetta della rivale sia derivante da una sua eredità di privilegi: essere bianca, essere ricca, essere la figlia di un uomo di successo.
Sembrerà strano, ma ho empatizzato con questa protagonista: lei è il simbolo di come siamo portati a volere ciò che non possiamo ottenere, corroborati dagli schermi dei nostri smartphone che ci mostrano realtà più patinate, desiderabili. Se in certi momenti quindi mi faceva pena, in altri avrei voluto schiaffeggiarla e dirle a gran voce, con la mia cadenza veneta “SVEJETE FORA!” (trad. datti una svegliata).
Ahimè arriva la nota negativa: il libro non è risolutivo. Non nel senso che mi aspettavo un lieto fine, ma la narrazione è una polaroid di una situazione, una raccolta di pensieri in un dato momento di una vita, nulla più. Gli eventi si contano sulle dita di una mano e quando pareva essere arrivato un climax.. lì finisce il libro.
Peccato, le premesse erano interessanti.
Curiosi di scoprire le ultime quattro letture?
Vi aspetto la prossima settimana per la seconda parte!