C’è un posto, sul bordo che divide il Veneto dal Friuli, che si chiama Scovazze.
Un posto dove il Veneto lo vedi, lo tocchi, lo ascolti, lo giochi.
C’è un posto a Scovazze che si chiama Punto Gilda, ex Ombre Rosse, che raccoglie i capisaldi veneti: bestemmie, bestia, vinelli a tutte le ore del giorno. Sembra un ritratto orribile della mia Regione.
Il Punto Gilda è il rifugio del classico vecioto, quello della partita a scopa con gli altri vecioti, del sprissetto perchè se chiamato con il diminutivo fa meno male. Il Punto Gilda è il normale andamento delle cose per Malattia, Carnera, Paneghel. Il Punto Gilda va avanti senza fare una piega.
Finchè arriva Tempesta con la sua Ritmo. Viene dal sud Tempesta, a sconvolgere le venete giornate umide e sudate.
Perchè arriva Tempesta? Sta cercando di ricostruire una storia partendo da una foto di 20 anni prima. La foto di un campanile che sembra non esistere in Veneto. Lo troverà? Grazie a Paneghel, lo sconosciuto aiutante che presto sarà molto di più, sì.
La storia sotto al racconto in effetti è un mini giallo con un colpo di scena ben messo.
Ma la cosa che mi ha lasciato a bocca aperta è senza dubbio il ritratto perfetto del mio Veneto. Ne senti il sapore tra le parole, quelle parole che gli uomini veneti non sono abituati a dire, perchè loro fanno, non dicono. Come mezzo di trasporto il trattore, come taglia erba le nutrie, come intercalare la bestemmia. Non parlano le persone, ma sanno tutto, non dicono quando stanno male, ma si accorgono della sofferenza.
Lo solidarietà muta della gente che è abituata così.
“Perchè da queste parti non contano le parole, contano i gesti”
Libro consigliato a veneti e non: le parole formano cerchi di frasi che ti si scolpiscono nella testa. Massimo Cuomo lo ha scritto stupendamente. Uno dei migliori libri che io abbia mai letto.