Se hai amato Violeta di Isabel Allende… Allora questo è un’altra cosa.

Di cosa parla Il vento conosce il mio nome

Questo romanzo è un incrocio di tragedie. Nazismo, Notte dei Cristalli, campi di concentramento, famiglie affidatarie, violenza, sradicamento, memorie dolorose.

Ma è anche un percorso verso una soluzione finale, una chiusura di un cerchio.

Ambientato tra Austria, Inghilterra, America e Messico, l’ultimo romanzo della Allende racconta vicende distanti nello spazio e nel tempo ma molto simili.

I protagonisti sono tanti.

Samuel, bimbo ebreo durante il 1940, messo su un treno per l’Inghilterra per salvarlo dalla morte.

Anita, bimba di El Salvador, messa su un treno per l’America per cercare rifugio dai pericoli.

Selena, giovane assistente sociale che tenta di dare asilo ai disperati figli in cerca di asilo.

Alla ricerca di una famiglia

Tutto il romanzo gira intorno alla ricerca della famiglia. Prima quella di Samuel, poi quella di Anita, in un susseguirsi di analogie tra le due vite.

Un tema che spezza il cuore, come le vicende che affrontano questi due (di tanti) protagonisti.

Di sicuro tante cose succedono in queste 320 pagine. Non posso però dire che mi sia piaciuto del tutto.

Violeta vs Il vento conosce il mio nome

Inevitabile per me il confronto con Violeta, anche se i temi sono diversi.

Se ricordate, Violeta è stato uno dei miei libri preferiti del 2022. Storia eccezionale, scrittura superba, ritmo perfetto.

Ecco, non credo che Il vento conosce il mio nome abbia raggiunto lo stesso livello.

Sarà l’ambientazione, oppure di nuovo il ritorno al tema della pandemia, ma tutta la parte di racconto della piccola Anita era oltre che difficile da digerire, secondo me un po’ noioso. Avrei preferito che fosse la storia di Samuel per tutta la durata del romanzo.

Naturalmente la splendida scrittura di Allende rende qualsiasi scritto un romanzo insuperabile, quindi per questo consigliato!