Forse anche noi siamo come i sassi, mostriamo cosa teniamo nascosto solo quando scompariamo. Resta un’impronta, poi svanisce perfino lei in questo continuo movimento che non rende nessuno indispensabile ed eterno, ma tutti importanti, anzi inesorabilmente decisivi.
Questo romanzo di Sarah Savioli è stato un viaggio folle. Firmo subito una dichiarazione prima di continuare: Savioli scrive da Dio. Tra la follia di cani parlanti, erbacce lamentose e carlini rock&roll, infila dentro delle riflessioni talmente vive e personali che ti impediscono di continuare serenamente.
Due parole sulla trama
Ecco, sono già in difficoltà a definire il genere.
Fondamentalmente narrativa, con un piccolo giallo che segna la strada dalla prima all’ultima pagina, ma che è in realtà solo parte di tutto quello che succede qui dentro.
Anna, la protagonista, lavora in un’agenzia investigativa. Ha un dono: parla con gli essere non umani, e questi le rispondono. Cani, gatti, civette, lucertole. Vive in un mondo talmente suo che sembra che un posto in questo mondo non le potrebbe che stare stretto.
Il caso che studia con capo e collega parte dal suicidio di un uomo in vista. Sarà in parte anche la speciale abilità di Anna la chiave per risolvere il mistero.
Al di la del caso in se (tra l’altro, ben pensato e ben indagato), è l’immersione nella vita di Anna stessa che è stato un piacere da leggere.
Lo spazio dell’interiorità
Anna è lavoratrice, madre, sorella, moglie, figlia, collega, dipendente.
Padrona di animali, amante delle piante.
Anna è il centro attorno a cui le cose succedono. Le malattie, il riconoscere la possibilità di essere una cattiva madre, moglie, figlia.
Anna è ironica, a tratti irriverente, non teme giudizi ed è disposta a riformulare le etichette che tutti per nostra natura appicchiamo agli altri.
Dentro Anna, Savioli ha creato uno spazio dove io ho letto una seconda storia. Una storia di consapevolezza di una persona che deve affrontare i fatti della vita.
Di questo giallo leggero ma per niente basic ho apprezzato soprattutto questo: un focus pazzesco sullo spazio interno che le persone hanno.
Consigliato!