[…] “Ogni cultura deve avere i suoi musei, e un Paese che non li ha è un Paese che – deliberatamente o senza volerlo – distrugge il proprio passato. É sempre pericoloso.” […]

[…] “Chi di voi non ha mai vissuto sulla sua pelle gli effetti  di una promessa non mantenuta? O l’abbiamo fatta e poi infranta, oppure qualcuno l’ha fatta a noi e non l’ha onorata. Le conseguenze possono essere divertenti, tragiche, passeggere o permanenti. Per quanto grandi o piccole, queste promesse infrante sono importanti.” […]

Il museo delle promesse infrante è una miscellanea di storia, politica, amore, risentimento, relazioni segrete, comunismo e sensi di colpa. In questo particolare museo della capitale francese vengono esposti oggetti che rappresentano appunto una promessa infranta, che ne celano una storia finita male, capaci di suscitare negli spettatori emozioni contrastanti. Gli oggetti sono tra i più disparati, un biglietto del treno di solo ritorno mai utilizzato, un velo da sposa, un bottone, semplici oggetti che nascondono una storia fatta di dolore e attese promesse

La fondatrice, nonché protagonista della libro è Laure, una donna molto schiva e riservata sul suo passato, quasi ermetica, che lascia però intuire allo stesso tempo una storia dolorosa che l’ha segnata per sempre e che viene scoperta mano a mano scavando nel suo passato e svelandone le origini. Il libro si intervalla con continui viaggi nel tempo nella Praga comunista di metà anni ‘80, dove la giovane Laure, inglese di nascita, successivamente alla tragica morte del padre decide di sospendere gli studi per distrarsi e fare la ragazza alla pari presso una famiglia della città. Vivendo la città entra in contatto con un collettivo di artisti, musicisti e burattinai, sovversivi del regime, che manifestano le loro idee in maniera celata, ma neanche tanto, attraverso le loro rappresentazioni e per questo costantemente tenuti sott’occhio dalle forze dell’ordine, rischiando l’intervento di queste ultime, non certo famosi per le maniere gentili.

Laure si innamora perdutamente di Tomas, il frontman degli Anatomie, gruppo rock sovversivo che si esibiva spesso in piazza Venceslao, con il quale inizia una pericolosa storia d’amore strettamente sorvegliata dal padre della famiglia presso la quale prestava servizio, il quale era un sostenitore del regime e manteneva un atteggiamento ambiguo e controverso con la ragazza. Presto Laure entra in contatto con quella che era la situazione socio politica dell’epoca, le contraddizioni del regime, la costante sensazione di essere controllata e seguita. 

Non vorrei spingermi oltre e svelare altro perchè è un libro che vale la pena leggere, ricco di colpi di scena, si entra perfettamente in sintonia con l’atmosfera del regime comunista e di come abbia pesantemente influito nella vita dei protagonisti in continua relazione tra passato e presente, tra segreti e scomode verità. Da leggere col fiato sospeso!