Un blog letterario nel 2023?
Se ancora non è abbastanza impolverata da essere boomer, la pratica del tenere ed aggiornare un blog è quantomeno da millennial ancora impantanato nei primi anni 2000, affezionato alla vita bassa, le ballerine e il marsupio dell’Eastpak a tracolla.
Negli anni in cui persino Youtube e Instagram devono cedere corona e scettro a Tiktok e Twich e Facebook e Twitter sono ormai solo archivi per foto e post imbarazzanti, la scelta di curare un blog appare eccentrica nel migliore dei casi, una totale perdita di tempo negli altri.
Eppure quando abbiamo intrapreso questa strada eravamo ben consapevoli di tutto ciò. Sapevamo che avremmo scelto un mezzo ageé, distante dalle tendenze comunicative che esaltano l’immagine a discapito della parola. Sia chiaro: nessuno demonizza nulla, infatti noi stesse siamo delle “bimbe di Ig”, usiamo il social tanto da consumarlo (o consumarci), ci piace e ci diverte, come d’altro canto Tiktok.
Come è nato Libri a Merenda
L’idea di condividere le nostre letture in un qualche spazio virtuale è nata in piena pandemia ed è stata subito accolta da tutte senza bisogno di discuterne la modalità. Sapevamo che avremmo dovuto lanciarci su più canali, ma la nostra casa sarebbe stata un blog.
Ma quali sono le ragioni che ci hanno spinte a sceglierla questa casa vagamente dissestata, con l’edera che sale verso un camino annerito? Perchè scrivere un blog nel 2023?
Abbiamo raccolto le idee e classificate in 8 punti.
1. Scrivo ergo leggo
L’impegno di mantenere attivo un blog di recensioni letterarie ha un grande e fondamentale mantra per essere portato a termine: devi leggere. E devi farlo con costanza.
Per noi il blog è stato un incentivo a leggere di più (e meglio), a considerare la lettura come una priorità.
Naturalmente essa rimane primariamente un piacere, ma avete presente quel momento della vita in cui pensate che le vostre passioni debbano essere messe da parte perchè le incombenze della vita adulte sembrano più importanti? Ecco, noi abbiamo reso la lettura un’incombenza. Questo la dice lunga sul quanto faccia schifo diventare grandi.
2. Una creatività che non ti aspetti
Questo punto è a puro appannaggio di Federica, il cuore tecnico di Libri a merenda.
Quando infatti ci siamo interrogate sul “perchè scriviamo un blog”, la nostra web designer ha risposto un roboante “perchè mi piace fare siti!”. Da questo punto di vista quindi il blog consente di sperimentare, creare, provare. Anche se noi comuni mortali digitali non lo possiamo sapere.
Special thanks come sempre ad Alessandro B., il nostro developer vero, senza cui questo blog sarebbe poco più di un pdf caricato online.
3. E se devi rifare la Maturità?
Non so se vi è mai capitato, ma a tantissime persone capita di sognare di dover rifare l’esame di maturità (o ridiscutere la tesi), anche quando con scuola e università hanno gia chiuso da un pezzo.
Ecco, sarà che questa sensazione ci ha prese a braccetto ma non possiamo fare a meno di sentirci in dovere di essere pronte per un’eventuale prima prova. Insomma, vogliamo tenerci allenate nella scrittura. D’altra parte, finito il ciclo scolastico quante e quali altre occasioni abbiamo di esprimerci su un foglio (seppure di word)? Eppure la scrittura aiuta infinitamente la riflessione e il pensiero critico. Il blog è anche una palestra per la mente.
4. Facciamo ciò che usiamo
Quando abbiamo iniziato ci siamo chieste: non siamo forse noi ossessionate da classifiche e recensioni? Non spulciamo ogni anfratto d’opinione quando si tratta di acquistare un libro o voler farsi un’idea su una lettura appena conclusa? La risposta è stata unanime: sì.
Quindi abbiamo optato per il mezzo del quale noi stesse usufruiamo.
Proprio perchè il blog non è più così in voga in realtà non ne esistono più così tanti di qualità (ma anche con una nota un po’ frizzante), quindi ci sembrava di poter dare un contributo innovativo in uo spazio che poteva apparire stantio. Ma si sa, le date di scadenza sono solo indicative.
5. Puoi trovarci come vuoi, quando vuoi
A proposito di date di scadenza, vi siete mai chiesti quanto può vivere un social?
La risposta in realtà non esiste, un po’ perchè la nascita dei social è troppo recente per poterla analizzare e un po’ perchè ogni social ha una storia a sè. Sta di fatto che nessun social ci dava l’idea di poter “sopravvivere” per sempre.
Il blog, finchè non imploderà il web, vivrà. Sarà sempre pronto ad accogliere nuovi articoli e nuovi lettori e lettrici, indipendentemente dalle mode. Ad oggi qualsiasi persona può accedere ai contenuti del blog, senza bisogno di iscriversi ad alcuna piattaforma, servendosi unicamente di una connessione internet. Questo può penalizzarci per certi aspetti, sappiamo che ci manca l’immediatezza del linguaggio che può avere TikTok, ma siamo persone pazienti e sappiamo che ad un certo punto si cerca la calma della lettura.
6. Grande spazio, grandi pensieri
Ho aspettato il punto 6 per l’argomentazione più importante di tutte.
Se infatti di primo acchito qualcuno ci avesse chiesto perchè scrivete un blog, la risposta più immediata sarebbe stata: perchè c’è spazio.
Come dice sempre Benny “spazio piccolo, piccoli pensieri” e questa formula ha convinto tutte noi.
Ridurre le nostre recensioni tanto da riuscire a farle entrare in una caption di Instagram o ad un video di un minuto su TikTok sarebbe stato come indossare ogni giorno jeans di due taglie più piccoli. I social richiedono per loro natura un linguaggio immediato, anzi immediatissimo, essenziale, senza fronzoli. Esprimersi così sarebbe stato per noi riduttivo e avrebbe inoltre appianato le nostre peculiarità, riducendoci una pagina qualsiasi che comunica come tutte.
Il blog ci permette di spaziare se lo vogliamo, ma anche di sintetizzare se lo riteniamo necessario.
7. Contenuto batte forma
Provate a contare quante foto di noi ci sono qui sul blog: una, due forse. Per parlare di libri sul blog non c’è necessariamente bisogno di farci vedere, bastano le parole e la nostra abilità sta nel metterle al posto giusto per dare un’anima ai romanzi, non nel mettere bene l’eyeliner.
Non volevamo diventare schiave della nostra immagine, come accade a molti creators.
Sembrerà retorico, ma in questo nostro progetto il contenuto vale più della forma.
8. C’è spazio per tutti (i social)
Mai, neanche un momento, abbiamo pensato di lavorare al blog senza sviluppare anche gli altri social.
Non siamo, come forse avrai pensato fino a questo momento, delle puriste del mezzo. Sappiamo che per alimentarsi il blog ha bisogno anche degli altri canali e il nostro preferito è sicuramente Instagram.
Instagram ci diverte, è indubbio, ci consente realmente di creare una community con la quale interagire. Ma a conti fatti lo usiamo come “braccio” per lo sviluppo del nostro cuore, il blog.
Siamo orgogliose ogni volta che il martedì, in occasione della nostra rubrica “Il martedì è critico”, annunciamo l’uscita di una nuova recensione sul blog: quello è il culmine della nostra settimana e del nostro lavoro più consistente.
Cosa ci gasa di più? Mille like o un’opinione su una nostra recensione? In attesa di testare la prima risposta, optiamo per la seconda.