Storia di 3 personaggi

Siamo in 3, ci siamo conosciute in diversi momenti della vita, ci siamo ritrovate all’improvviso nel bel mezzo di una pandemia a fare progetti.

Beh, questo è il nostro progetto: parlare di libri. Senza particolari connessioni, senza particolari restrizioni, libri in libertà.

Ma cos’è Libri a Merenda?

Libri a Merenda è il blog dove recensiamo libri italiani, stranieri, tecnici, assurdi, a volte anche harmony.

Aruna
Federica
Benedetta

C’era bisogno di un altro blog sui libri?

C’è sempre bisogno di un blog di lettura! Per noi i libri sono condivisione, socialità, storie da raccontare, storie che ci feriscono e storie che insegnano.

Leggere è un nostro atto privato che diventa pubblico: raccontiamo le storie che ci hanno cambiato (anche di 0,1 centesimemi) per il bisogno di condividere.

1. Denominazione di origine controllata: come ti chiami e da dove vieni?

Aru: Vivo in aperta campagna in mezzo al verde, ma appena posso, non mancano le visite in città, perchè va bene la tranquillità, ma necessito anche di vita sociale!

Benny: Benedetta, vivo e faccio cose tra Piave e Livenza. Se non c’è troppa nebbia bazzico Venezia.

Fede: Federica Cattelan (no, non sono parente), basso Piave doc.

2. Cosa fai oltre a leggere e fare merenda?

Aru: Faccio ottimi caffè e cappuccini, e servo ottime brioches e dolcetti, lavoro in un bar un po’ chic, un po’ hipster, healthy ed estetico, un po’ come me.

Benny: Sono una tutor dell’apprendimento: se vuoi capire cos’è ti faccio uno schema perché il mio lavoro è fare schemi.

Fede: Mia mamma direbbe che lavoro sui computer, in realtà lavoro nel web. Non tutto il web, ma buona parte.

3. Lievitazione lenta: da dove nasce la tua passione per la lettura?

Fede: Nasce da quella volta che, a 4 anni, ero a letto con mia mamma e mi leggeva i fumetti di Bambi. Poi ho imparato a leggere e la mia logopedista, per fare gli esercizi, mi faceva leggere Topolino. Vent’anni dopo sono ancora una fiera abbonata al Topo.

Aru: Potrebbe sembrare assurdo, ma ricordo che già da piccola, quando ancora non sapevo leggere, ammiravo la libreria dei miei genitori e mi ripromettevo che una volta cresciuta avrei letto un sacco, perchè già solo l’idea mi faceva impazzire. E così è stato.

Benny: Dalle pulizie di casa. Da piccola e in adolescenza sono sempre stata nella media come letture. Poi è arrivata la convivenza e con essa le faccende domestiche con contorno di audiolibri, i podcast a tema libresco e booktube: non c’è stata via di scampo, ho dovuto iniziare a divorare libri.

4. Cosa non deve mai mancare nella tua libreria e nel tuo frigo/dispensa?

Aru: Storie vere, storie al femminile, di donne con grinta che ce la fanno ma anche gialli e thriller, di quelli che ti tengono incollati alle pagine, e a piccole dosi anche storie d’amore purché non troppo melense, accumulatrice seriale di libri come di viveri di prima necessità, non voglio vivere con l’ansia di dover restare a digiuno. In dispensa mai senza ceci, perchè mia mamma mi controlla se non mangio le proteine.

Benny: In libreria non devono mancare autori contemporanei (soprattutto italiani e americani), qualche classico, saggistica, polvere e tanta roba non ancora letta. In dispensa non manca mai il tonno in scatola, triste ma salvifico a pranzo, cena o colazione.

Fede: Nella libreria (a parte Topolino) non manca mai un giallo, mentre nella dispensa se so che non ci sono le patatine bianche vado in paranoia. 

5. Cappuccio e brioche o skyr con mirtilli bio? Best sellers o letture indie?

Aru: Un po’ mirtilli, un po’ brioches, perchè provare cose nuove è sempre stimolante, ma poi torno facilmente al tradizionale cappuccino super cremoso!

Benny: Soffro di FOMO cronica e sono una schiava del marketing, questo mi rende una lettrice più pop della coca-cola. Non disdegno comunque le sorprese.

Fede: Cappuccio e brioche (al pistacchio) forever! Però la colazione salata… Non disdegno. Regolarmente mi affaccio ai best seller, ma cercare le letture di nicchia mi piace un sacco.

6. Affila il coltello: quali sono le tue competenze in fatto di letteratura?

Aru: Ho sempre letto molto, e sempre con grande spirito critico che applico anche nella vita di tutti i giorni, chi mi conosce lo sa. 

BennyLeggo tanto e scrivo da sempre sul diario segreto. Credo che un buon numero di letture all’attivo e un po’ di dimestichezza con la tastiera siano sufficienti. Nel fondo delle tasche ogni tanto ci trovo dello spirito critico. Ah, sono anche laureata in Lettere.

Fede: Allo stadio mi chiamerebbero “occasionale”… Mi aggiorno quando posso.

7. Com’è nata la “ricetta” del blog?

Aru: É un sogno che porto avanti da parecchi anni, complice la quarantena forzata, per combattere la noia ho pensato ad un modo creativo di impiegare il tempo e ho trovato subito due alleate perfette e super preparate!

Benny: Un kg di voglia di fare, una manciata di idee, qualche giorno di quarantena e due collaboratrici nuove montate a neve e il gioco è (stato) fatto.

Fede: Metti insieme una pandemia, la noia, una che un po’ di blog ne sa, 2 che macinano pagine senza pietà, la voglia di costruire un progetto solo nostro… Ed è fatta!

8. I tuoi gusti in fatto di libri: preferisci un panino al volo (libri brevi o brevissimi), il primo o il secondo (libri medi, 200-400 pagine) o pranzo di Natale (libri dai 500g in su)?

Aru: Sono una viziosa, quindi mi piace andare al ristorante e farmi coccolare, fin da piccola scelgo libri di media grossezza perchè convinta che “durino di più”, anche se ultimamente sto sviluppando una passione per i libri più brevi che anche in poche pagine riescono a raccontare storie altrettanto avvincenti.

Benny: Temo i blocchi intestinali dati dai “mattoni” ma non mi fermo davanti a nulla se la trama mi provoca l’acquolina.

Fede: Un libro breve è come un tramezzino: li per li è ok, buono, ma poi ti lascia la fame… Vado di primo e secondo (consigliato anche dalla nutrizionista).

9. Vitamine, proteine & co: cosa ti trasmettono i libri?

Aru: Mi piace identificarmi nel personaggi, entrare a gamba tesa nelle ambientazioni e situazioni del racconto, mi affeziono ai protagonisti, diventano miei amici. I libri mi trasmettono evasione, l’idea di viaggiare e vivere esperienze fantastiche comodamente seduta sul divano. 

Benny: Sarei banale a dire emozioni, quindi lo dico.

Fede: Ci sono libri che mangio, gusto e assimilo: mi rimangono dentro e li tengo come una parte di me. Ci sono altri libri che, come le brutte figure, sono da dimenticare.

10. Cosa sgranocchi o sorseggi durante le tue letture?

Aru: Non sono così hipster da sorseggiare una classica tazza di the fumante, al massimo sgranocchio un po’ di cioccolata, rigorosamente fondente.

Benny: Non sono così multitasking da fare due cose contemporaneamente.

Fede: Dipende dalla stagione! Se leggo al mare, sgranocchio la sabbia. Se è inverno, d’obbligo thè alla cannella.

11. La prova del cuoco: descriviti in tre libri, se ci riesci

Aru: Vabbè sarò ripetitiva ma: Alta Fedeltà di Hornby, Orgoglio e pregiudizio di Austen e il terzo… probabilmente devo ancora leggerlo!

Benny: L’ultimo libro che ho letto, quello che sto leggendo e quello che leggerò. Tiè.

Fede: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Invernissimo di Topolino, Palomar di Italo Calvino.

12. Snacks’ Packaging: scegli un libro dalla copertina?

Aru: Vittima del packaging PRESENTE! Quando vado in libreria la prima cosa che mi attira è sicuramente la copertina e devo dire che questo sistema di scelta non mi ha quasi mai deluso, copertina, colori, grammatura della carta, sono tutte caratteristiche un po’ feticiste che mi fanno impazzire.

Benny: Non conosco l’armocromia e non sono un’esteta, dunque direi che scelgo i libri in primis per la trama e poi per il titolo. L’unica copertina che scelgo accuratamente è quella di pile per l’inverno.

Fede: Assolutamente si! E dopo averla scelta, annuso le pagine, così capisco se è un buon libro (attenzione: non è una tecnica sempre efficace).

13. Fast food o ristorante: e-book o cartaceo?

Aru: Prediligo il cartaceo ma leggo anche su kindle, soprattutto quando sono in vacanza e viaggiando leggera è un buon compromesso, è leggero, occupa poco spazio e permette di contenere una libreria intera!

Benny: Sono una fan del cartaceo, purtroppo per le mie tasche.

Fede: Sono un’amante delle pagine un po’ grossette, non bianchissime, quelle che sanno proprio di carta. Però ho il kindle sempre sul comodino, pronto da mettere in borsa.

14. Tortino al cioccolato con interno caldo: autori/autrici del cuore

Aru: Bianca Pitzorno regina della mia giovinezza assieme a J.K. Rowling e Jane Austen, Nick Hornby per il mio periodo universitario (la mia tesi di laurea è basata sui suoi lavori), Camilla Lackberg per la quale ho dedicato un anno a leggere tutta la sua bibliografia.

Benny: Direi Philip Roth, Niccolò Ammaniti e J.K.Rowling ma ho paura che gli altri si offendano. Posso lasciare in bianco?

Fede: J. K. Rowling sempre: credo che il primo Harry Potter sia stato il primo libro di più di 100 pagine che abbia letto. Mi ha dato la forma di lettrice, mi ha fatto entrare non solo nel mondo della storia che ha inventato, ma nel mondo dei libri. (E Topolino)

15. Mezza teglia di tiramisù: un tuo guilty pleasure letterario indicibile

Aru: Siccome credo che per poter criticare una cosa prima si debba conoscerla mi sono sacrificata per il bene collettivo e per capire tutto il successo di Cinquanta Sfumature di Grigio ho letto tutti e tre i  volumi, su kindle, perchè va bene tutto, però ho una dignità da difendere, e alla fine ho confermato la mia sensazione iniziale: una cagata pazzesca!

Benny: Lo dico? Dai lo dico… tre… due… uno… lo dico: leggo-i-manuali-di-self-help. (Espira). Perdoname madre por mi lecteratura loca.

Fede: Leggere di notte: le lucetta da lettura sul letto, puntata sul libro, il resto buio e il silenzio… 
15 bis: Tutti lo fanno ma nessuno lo dice: leggo in bagno. L’ho detto.